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Gli studiosi ritengono giustamente che le ville medievali della nostra zona non nascano così, come funghi in una notte, nel momento in cui ne troviamo traccia per la prima volta nei documenti, ma siano frutto di una lenta evoluzione i cui germi vanno posti nell’epoca romana, quando tutto il nostro territorio era contrassegnato dalla centuriazione dell’agro concordiese. Lungo uno delle direttrici della centuriazione romana, e precisamente sull’asse Concordia-Morsano-Codroipo, sorse probabilmente il villaggio di Portovecchio, anche se il primo documento scritto che ne riporta il nome risale al 1186. Si tratta della bolla di Urbano III con cui il pontefice accoglie sotto la sua protezione il vescovo di Concordia Gionata con tutti i suoi possessi e chiese, tra cui sono ricordate la villam et plebem de Portuveteri. In quell’anno quindi Portovecchio ha già una sua configurazione civile ed ecclesiastica ben strutturate. Nei secoli XIV e XV il nome di Portovecchio ritorna più volte nei documenti; nel 1299 viene ricordato anche il molino di Nugarolo, posto sul Lemene fra Portovecchio e Cintello.
Dopo un periodo in cui era stata unita alla pieve di Teglio Veneto, nel 1583 la parrocchia di Portovecchio ritornò autonoma. E a quel secolo risale il bel ciclo di affreschi, di scuola probabilmente amalteiana, che decora la semplice chiesa parrocchiale.
Uno dei luoghi più suggestivi di Portovecchio è la villa Bombarda, ora Furlanis. Tipico esempio di villa di campagna veneta, su due piani sormontati da un ampio timpano, la costruzione è già documentata nel 1661 come proprietà dei nobili veneti Giulio Giustinian e fratelli. Accanto alla villa sorge un piccolo oratorio pubblico, dedicato alla B.V. Addolorata.
La villa è situata lungo le rive del Lemene, all’interno di un vasto parco. Probabilmente ispirato da questi luoghi, nel 1855 il poeta portogruarese Fausto Bonò compose nel 1855 la poesia I molini di Portovecchio, di cui si riporta l’ incipit quasi idilliaco:
Dopo che con la rapida corrente / girò le moli industri e faticose / che il gran del campo frangono alla gente, / par che il Lèmene stanco si ripose / entro più largo letto e più fiorente / ove tra i folti pioppi arcanamente / gorgheggia l’usignuol note amorose.
La popolazione di Portovecchio è di 756 abitanti.
Una delle principali attrattive di Portovecchio sono i tradizionali festeggiamenti agostani che, per la perfetta organizzazione ed il felice connubio tra eno-gastronomia ed eventi musicali, richiamano migliaia di persone ogni anno.




 
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