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ville venete villa's
Villa Contarini, Piazzola sul Brenta (PD) www.villacontarini.com

Villa da Ponte ora Vergerio, Cadoneghe (PD) www.villadaponte.it

Villa Grimani Valmarana, Noventa Padovana (PD) www.fondazionevalmarana.it

Villa Labia Tommasini, Veggiano (PD) www.villatommasini.it

Villa Selvatico, Codiverno di Vigonza (PD)
www.adriabella.com/villaselvatico

Villa Zaborra - Castello di San Pelagio, Due Carrare (PD)
www.castellodisanpelagio.it

Castel Noarna, Noarna di Nogaredo (TN) www.castelnoarna.com

CastelBrando, Cison di Valmarino (TV) www.castelbrando.it

Castello di Roncade, Roncade (TV) www.castellodironcade.com

Villa Corner Della Regina, Vedelago (TV) www.villacorner.it

Villa Gradenigo, Lancenigo (TV)
www.conegliano.com/villagradenigo

Villa Manin, Passariano-Codroipo (UD)
www.villamanin.it

Villa Allegri, Oriago di Mira (VE) it.geocities.com/villaallegri

Villa Barchessa Valmarana, Mira (VE) www.villavalmarana.net

Villa Cabrini "alle Statue" Moore, Mirano (VE) www.villamoore.com

Villa Gidoni-Sorgato-Bregolin, Mirano (VE) www.villagidoni.it

Villa Rizzi Albarea, Pianiga (VE)

www.villa-albarea.com

Villa Ca' Sette, Bassano del Grappa (VI)

www.ca-sette.it

Villa Manzoni Valcasara, Sarego (VI) www.villamanzonivalcasara.it

Villa Saraceno, Agugliaro (VI) www.landmarktrust.co.uk

Villa Soranzo Conestabile, Scorzè (VE) www.villasoranzo.it

Villa Manzoni, Sarego (VI) www.villamanzonisarego.it

Villa Brà, Bonferraro (VR)

www.villabra.com
La Basilica di San Marco è un monumento unico per la ricchezza della sua storia, la maestosità della sua facciata e del suo interno, splendido laboratorio in cui hanno operato per secoli grandi artisti italiani ed europei.
Il carattere bizantino che la contraddistingue appare soprattutto nei grandi mosaici che narrano le storie di San Marco, ma anche gli episodi dell'Antico e del Nuovo Testamento.
La grandezza di Venezia si è sempre riflessa nell'arricchimento della Basilica: i veneziani l'hanno abbellita nel corso dei secoli portando dai luoghi più remoti manufatti preziosi ed opere d'arte, creando un monumento di grande compattezza. La luce soffusa che vi entra dall'alto sembra dividere il mondo terreno da quello soprannaturale splendente nelle volte per i suoi dorati mosaici.
La vastità dei contenuti artistici ed iconografici e religiosi e la molteplicità dei risvolti storici necessari alla comprensione del ruolo svolto dalla Basilica nel corso dei secoli sono qui presentati secondo una precisa divisione per argomenti e livelli di approfondimento differenziati.

Oggi purtroppo, dato l'enorme numero di visitatori, è possibile visitare solo in parte questo gioiello universale: questo sito ne permette una conoscenza completa e svela i significati religiosi che non sono immediatamente percepibili dal visitatore.

La fruizione dei contenuti è coadiuvata dalla presenza di animazioni appositamente concepite e realizzate che forniscono un quadro complessivo della dislocazione e suddivisione del patrimonio musivo e nella sezione "Basilica Virtuale", itinerari tematici, viste panoramiche di ambienti attualmente non aperti al pubblico ed una riproduzione interattiva 3D dell'intero complesso della Basilica; il tutto corredato da materiale fotografico dedicato e commentato. La Basilica: funzione politica e religiosa

San Marco è il massimo monumento della città, tempio di vita civile, oltre che di fede religiosa, testimonianza della grandezza di Venezia.
Per circa mille anni ha svolto le funzioni di Cappella Ducale dipendente direttamente dal Doge che vi nominava il Primicerio a cui era conferita autorità episcopale e Chiesa di Stato affidata alla tutela dei Procuratori di San Marco.
E' da sempre il tempio in cui le vicende del popolo e del governo veneziano hanno avuto la più alta celebrazione.

Nel 1807 San Marco diventa la sede del Patriarca di Venezia e cattedrale cittadina chiudendo così il suo millennio di storia ducale.Venezia e l'Oriente

Le sponde dell'Adriatico sono da sempre legate da intensi traffici marittimi.
Nel periodo tra l'800 ed il 1300, nonostante le molte diversità delle popolazioni e dei governi, e nonostante le frequenti guerre e lotte fra i popoli, sono molto forti i legami che si instaurarono tra i centri delle due sponde del mare. In particolare, a partire dal Duecento inizia ad affermarsi in area Adriatica, con sempre maggiore potenza commerciale prima che politica, la Repubblica di Venezia. Città destinata a diventare punto di riferimento, o almeno di più forte scambio di linguaggi e fenomeni artistici, Venezia è legata al mondo orientale, bizantino, che riconosce come il centro più attivo dei suoi interessi economici e artistici.

Il legame tra Venezia e Bisanzio darà vita ad una produzione artistica ricca e variegata, con il contributo di artisti orientali greci e dalmati, fino al primo Quattrocento.
Nei secoli successivi Venezia si aprirà a linguaggi nuovi.La prima testimonianza certa circa la volontà dei Grassi di realizzare una propria residenza ex novo nella parrocchia di San Samuele è del 1732; Zuanne e Angelo Grassi acquistano dai fratelli Antonio e Bartolomeo Trivellini alcune case tra Canal Grande, il campo San Samuele e la calle immediatamente retrostante. L'edificio più pregiato in questo lotto è il palazzetto che occupa lo spigolo esterno, verso l'acqua, e che è ben visibile in tutta una serie di testimonianze grafiche e pittoriche (lo si veda perfettamente ritratto nella tela di Bernardo Bellotto al Museo di Lione). Ma le ambizioni dei Grassi - che, per altro, subito si trasferiscono ad abitare in questa loro nuova proprietà - non si potevano certo accontentare di una tale sistemazione. Non era una pur dignitosa palazzina sul Canal Grande a poter soddisfare il bisogno impellente di visibilità e di decoro, o quello di ostentazione della acquisita potenza e della non meno inequivocabile ricchezza il punto di approdo per un'avventura immobiliare che era certo comune a pressoché tutte le potenti famiglie di più o meno recente nobiltà in Venezia.

Se le casate antiche e antichissime avevano addirittura attivamente contribuito alla costituzione degli originari lotti fondiari allungati e profondi lungo le sponde del Canal Grande realizzando contestualmente la prima grande serie di case-fondaco duecentesche sulle sponde della magnifica via d'acqua, era stato con la stagione splendente e rampante del gotico veneziano che si erano viste crescere lungo tutto il tre e quattrocento e addirittura oltre le immense moli fiammeggianti e policrome dell'architettura archiarcuta. Spetta però all'architettura rinascimentale riproporre e ideologizzare il ruolo e la forma dell'abitare moderno e classico, riportando anche a Venezia gli ordini e le regole di un'architettura che s'ispirava a Roma antica non meno che a quella moderna: Sansovino e Sanmicheli ne erano stati sotto molti aspetti gli interpreti e i diffusori sin dal medio cinquecento, operando altresì quella sorta di strappo rispetto alla sostanziale continuità del linguaggio architettonico lagunare che innesterà la serrata dialettica tra regole e licenza destinata a perpetuarsi per almeno tre secoli e che avrà solo nella discussa stagione neoclassica il proprio approdo definitivo.

Il palazzo monumentale e marmoreo, affacciato su un sito nobile e panoramico, contrapposto alla ferialità della vita quotidiana (ancorché non si disdegnassero i commerci entro un così elevato contesto, né la concessione di parti della dimora padronale in affitto ad altri nobili o borghesi ricavandone laute pigioni) era certamente il più riconoscibile e inequivoco tra i segni che potevano annunciare il conseguimento di uno status: e non erano al contempo rari i casi nei quali le ambizioni - trasformatesi in ossessioni brucianti e in smanie di autopromozione o di autocelebrazione - si rivelavano superiori alle possibilità effettive, così che la costruzione del palazzo di famiglia veniva a coincidere con il disastro economico della stessa.

L'acquisto del primo lotto edilizio fu, anche per i Grassi, l'esordio su un palcoscenico di tal genere, insieme immobiliare e culturale, d'investimenti e d'immagine. La mossa successiva vede l'acquisto di un complesso di proprietà Michiel contiguo al lotto Trivellini; si tratta di una realtà sfrangiata e incompiuta, dominata dallo spezzone di un palazzo di notevoli dimensioni che è possibile osservare in più raffigurazioni, dove però si trovano ancora alcune minuscole entità e addirittura dei manufatti in legno: l'acquisto è del 1737. Altre e minori proprietà s'aggiungono nel 1738 e, poi, fino ai primissimi anni quaranta: il lotto messo insieme dai Grassi è cresciuto tanto da garantire una buona fronte sul Canale e sul campo e una altrettanto soddisfacente profondità; vi sono, insomma, tutte le premesse perché l'impresa maggiore possa decollare.

Ma è opportuno, infine, annotare come probabile l'inglobamento delle preesistenze nell'edificio nuovo: non è da escludere, infatti, che la grande ala dell'incompiuto palazzo dei Michiel abbia costituito un significativo punto d'appoggio strutturale e dimensionale per il palazzo dei Grassi. Ragioni di economia e la diffusissima pratica del recupero (specie per le fondazioni) nelle costruzioni veneziane spingono a valutare come ben credibile una siffatta ipotesi: gli stessi riscontri di misura e d'orientamenti non la smentiscono, tutt'altro.

Perduto l'archivio privato dei Grassi, non vi sono carte che provino in termini inoppugnabili la paternità del progetto del palazzo. La letteratura artistica ha sempre parlato di Giorgio Massari (a partire dal Moschini, 1805) né vi sono ragioni per dubitare di una tale autorevole testimonianza; le stesse scelte linguistiche che qualificano la mole depongono a favore di una tale attribuzione. Semmai si sottolineerà che il Massari nello stesso giro d'anni lavora anche, di fronte al Grassi, a completare e ampliare il palazzo appena acquistato dai Rezzonico e lasciato incompiuto dai committenti originari, i Bon, così che non ci si può sottrarre alla tentazione di rimarcare coincidenze e divergenze nelle scelte e nel metodo di lavoro dell'architetto di qua e di là del Canale.

Riepilogando a questo punto fatti e documenti, diremo che, completato l'acquisto del fondo, si attiva il cantiere per i tagliapietra nel 1745; nel 1748 si sta scavando alle fondazioni; nel 1758 muore Angelo Grassi, committente, a detta del Gradenigo, del "nuovo, bel palazzo sopra Canal Grande a S. Samuele"; nel 1766 il palazzo subisce, a lavori in corso, un ampliamento; nel 1767 viene rifatta e ampliata la riva d'acqua principale; nel 1772, alla morte di Paolo Grassi, uno dei figli del primo committente, l'edificio è presumibilmente terminato.

In un quarto di secolo circa, e senza gravi interruzioni nell'attività del cantiere la grande mole del palazzo dei Grassi sarebbe stata condotta a compimento: la sostanziale unitarietà della fabbrica viene ad avvalorare una tale supposizione; le aggiunte e i rifacimenti (la riva sul Canal Grande, soprattutto; un aggiustamento forse ampliamento nella parte nord del fabbricato che potrebbe aver coinvolto anche la struttura dello scalone monumentale; forse una soprelevazione) nulla tolgono alla compattezza e organicità dell'insieme e, una volta ancora, il nome di Giorgio Massari quale progettista trova una convincente conferma.
RICETTE DALLA LAGUNA
Venezia e i suoi saporiI prodotti della laguna e del mare incontrano i prodotti della terra
per dare vita ad una gastronomia unicaIn questa nuova sezione tutta dedicata alla gastronomia veneziana - ma non solo - vi presentiamo una serie di golose ricette, dolci e salate, proposte dai migliori chefs veneziani. La cultura di un luogo passa anche attraverso la sua cucina!
A cominciare dai classici piatti di pesce, come gli spaghetti alle vongole veraci - passando attraverso i sapori forti, come le 'sarde in saor', fino a scoprire quali siano i dolci tipici da gustare nel periodo di Carnevale.
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